Canto carsico
Su questo lembo di terra pietrosa
tutto è bello e vero,
essere, vivere, lottare
sentirsi giovane e sano...
Canto carsico / Srečko Kosovel
Doberdò del Lago è un piccolo paese posto sulla landa carsica, cosparsa di doline, roveri, grotte spettacolari e distese di pietra calcarea sulle quali le vipere cercano il torpore estivo, che trova la sua giusta stagione in autunno quando modifica le sue vesti: tra le bianche rocce appuntite spuntano lingue infuocate di sommaco con il tipico colore rosso arancione. Sullo sfondo il misterioso lago intermittente che con le piogge allarga le sue sponde. Tanta è la ricchezza naturalistica del Carso di Doberdò che da sempre attira l'attenzione di numerosi ricercatori ma anche di artisti e poeti che vi trovano ispirazione.
I resti dei castellieri testimoniano la presenza dell'uomo sin dalla preistoria; gli Sloveni invece popolarono queste terre nei primi decenni del VII secolo d.C. Il territorio di Doberdò fece parte dell'impero asburgico per circa mezzo millenio. Il Comune ottenne l'autonomia già nel 1850.
Il periodo storico più devastante fu la prima guerra mondiale con la linea del Fronte dell'Isonzo dove morirono decine di migliaia di giovani soldati di diverse nazionalità e il paese fu raso al suolo. A testimonianza di questo terribile periodo sono rimaste le trincee, la cappella ungherese e le postazioni dell'artiglieria.
Anche il fascismo e la seconda guerra mondiale colpirono le nostre genti senza pietà che però non si lasciarono calpestare e aderirono al movimento di liberazione, contro l'occupatore e la snazionalizzazione contribuendo in modo significativo alla liberazione del paese.
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